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Fly Ark

Fly Ark è una scuola dell'infanzia bilingue (Italiano-Inglese) che accoglie bambini dai 3 mesi ai 3 anni, predisponendo ogni anno uno specifico progetto educativo che guida ed accompagna le scoperte dei bambini. Le attività e le esperienze che vengono proposte partono dal gioco: cioè dal bambino. È infatti con il gioco che il bambino conosce, elabora, scopre, comunica, si mette in relazione, si appropria della realtà, apprende, conosce le proprie potenzialità e riconosce le proprie emozioni. Vivere esperienze diverse con i bambini significa accompagnarli nella scoperta della realtà suscitano interesse, curiosità, domande, … per poi costruire assieme risposte, storie, nuove scoperte.

LA PEDAGOGIA DELLA LUMACA

La Pedagogia della Lumaca, intesa come strategie didattiche di rallentamento, si propone, come sosteneva anche Rousseau, di perder tempo per guadagnarne. Con questo proposito si evidenzia che quello che a volte ci appare come tempo perso è in realtà il modo più idoneo per favorire i processi di apprendimento e di crescita degli alunni.

Perdere tempo ad ascoltare - vogliamo insegnare ascoltando e raccogliendo i vissuti e le emozioni di ogni bambino.
Perdere tempo a parlare – in una società che va sempre più di fretta per essere sempre più produttiva, vogliamo parlare con i bambini e non solo dei bambini.
Perdere tempo nel rispetto – vita di gruppo, affetti, conoscenza, nascono dall'ascolto e dal rispetto di tutti gli interlocutori scolastici, rispettando tempi e dei ritmi di ognuno.
Perdere tempo per scegliere – organizzando insieme ai bambini spazi ed attività, dove possono sentire la responsabilità di ciò che hanno scelto, creando le basi per i cittadini di domani.
Perdere tempo per giocare – per permettere al bambino di sperimentare, esprimersi, capire il mondo, entrare in rapporto con gli altri, imparare a risolvere conflitti e scoprire atteggiamenti che fanno vivere bene insieme.
Perdere tempo per passeggiare – camminare, muoversi a ritmo lento per vivere in un territorio e conoscerlo, osservare e riconoscere gli elementi naturali presenti nel nostro ambiente e per il piacere di stare assieme ai bambini condividendo le loro scoperte.
Perdere tempo per crescere – per prepararci al futuro è necessario dare tutto il tempo e lo spazio al nostro presente, per capire ed esercitare tutte le nostre potenzialità sensoriali, relazionali ed espressive del nostro corpo.

La scuola, secondo tale metodologia, diventa uno spazio di crescita nel quale ad ognuno è consentito di esprimersi senza riserve e nel rispetto dei suoi ritmi, entrando in relazione con gli altri. Secondo Zavalloni "la scuola è un concentrato di esperienze, una grande avventura che può essere vissuta come se fosse un viaggio, un libro da scrivere insieme, uno spettacolo teatrale, un orto da coltivare, un sogno da colorare".

Il nostro metodo

  • Ogni anno viene predisposto uno specifico progetto educativo che guida e accompagna le scoperte dei bambini.

    Le attività e le esperienze che vengono proposte partono dal gioco: cioè dal bambino. È infatti con il gioco che il bambino conosce, elabora, scopre, comunica, si mette in relazione, si appropria della realtà, apprende, conosce le proprie potenzialità e riconosce le proprie emozioni.

    Vivere esperienze diverse con i bambini significa accompagnarli nella scoperta della realtà suscitano interesse, curiosità, domande, … per poi costruire assieme risposte, storie, nuove scoperte.

  • Autonomia non vuol dire che il singolo bambino deve imparare a "fare da solo"

    Le finalità del Nido si concretizzano nella realizzazione di un contesto educativo, strutturato come sistema complesso di mediazioni, che sia in grado di sostenere e favorire la progressiva conquista dell'autonomia in ogni bambino.

    Autonomia, da un punto di vista soggettivo, si manifesta in primo luogo, come piacere di collocarsi in prima persona, viversi come soggetto responsabile, in modo consapevole e attivo, nelle situazioni.
    Autonomia è il piacere di fare e creare, nella collaborazione con l'altro, riconoscendo limiti e confini.

  • "L'ambiente deve essere ricco di motivi di interesse che si prestano ad attività e invitano il bambino a condurre le proprie esperienze."
    (Maria Montessori).

    Osservando la relazione madre bambino, l'educatore cercherà di capre qual è la modalità più opportuna per avvicinarsi a ciascuna coppia madre/bambino.
    Un buon ambientamento del bambino dipende anche da un buon ambientamento del genitore e pertanto, è importante che l'educatore sappia accogliere non solo il bambino, ma anche il genitore con le sue preoccupazioni.

    Prima del periodo di ambientamento vero e proprio, sono previsti momenti in cui i genitori e i bambini vengono accolti nella struttura per conoscere ambiente e personale.
    Viene proposta e rispettata una gradualità di tempi di ambientamento al Nido.
    Per tale motivo, di norma, vengono dedicate all'ambientamento almeno 2 settimane.

    Gli ambienti sono organizzati in piccoli gruppi, senza eccedere in forzature e rispettando i tempi e le esigenze dei singoli bambini. Vengono assicurate figure di riferimento che contribuiscono a realizzare un vissuto di continuità.

  • Il pasto è un momento centrale nella vita del Nido, fa parte di quelle routine che quotidianamente si ripetono e scandiscono i tempi permettendo ai bambini di orientarsi.

    Per i bambini il momento del pasto è un'occasione ricca, non solo dal punto di vista nutrizionale, ma anche sotto il profilo dei valori affettivi, sociali e relazionali.
    Si cerca di porre molta cura nell'organizzazione di questo momento per dare spazio alla relazione sia fra i bambini che con le educatrici in un'atmosfera il più possibile tranquilla, rispettando i tempi e i modi dei singoli e valorizzando la conversazione come parte integrale del pasto.

    Organizzare il pasto al Nido significa inoltre rispettare i tempi dei bambini e il loro bisogno di esplorare, proprio per questo i bimbi sono liberi di toccare il cibo, con le mani, favorendo la scoperta di nuove consistenze, nuovi colori e nuovi sapori per arrivare poi all'uso del cucchiaio e della forchetta.

  • E' attraverso il gioco spontaneo che il bambino conosce la realtà e se stesso.

    E' attraverso il gioco che il bambino sviluppa l'intelligenza, poiché attraverso l'esplorazione, la trasgressione, l'evocazione di esperienze fatte, sviluppa la capacità di riflessione, d'indagine e di ricerca di soluzioni, di memoria, di immaginazione. Giocando il bambino vive delle esperienze significative che gli permettono di sviluppare, oltre l'ambito cognitivo, anche quello sociale, emozionale, relazionale.

    Il gioco coinvolge il bambino in ogni sua parte rendendolo autonomo, creativo e riflessivo. Il gioco è un'esperienza fondamentale in quanto fonte di scoperta ed emozioni ed è alla base del percorso di crescita di ciascuno.

  • Il momento del saluto è spesso causa di ansia per il bambino ma anche per il genitore a cui consigliamo alcune modalità di comportamento per far divenire questo momento meno problematico e più naturale possibile.

    Si consiglia di salutare sempre il bambino e mai andarsene di nascosto; evitare il saluto in maniera frettolosa nella speranza " che non se ne accorga" poiché quando questo avverrà, più forte sarà la sua angoscia.
    E' necessario che il genitore spieghi al bambino dove andrà e cosa farà, offrendogli dei punti di riferimento che lui può comprendere; rassicurandolo sul fatto che sicuramente tornerà a riprenderlo.

    Si consiglia ai genitori di non esitare troppo se il bambino cerca di trattenerlo ancora al nido, né distrarlo con mille espedienti prima di andarsene, e ancora non tornare indietro se lo sentite piangere e quindi protrarre per un tempo lungo il momento del saluto.
    L'esitazione del genitore non trasmette al bambino quella sicurezza necessaria per vivere il momento della separazione con tranquillità. In questo momento il genitore può trovare conferma da una educatrice che sostiene la comunicazione tra bambino e genitore, ma rimane comunque al genitore il compito primario di parlare e rassicurare il proprio figlio

La giornata al Nido è così strutturata:

7:00 – 7:30 preaccoglienza (su richiesta).
7:30 – 9:00 accoglienza
9:00 igiene personale e spuntino di frutta fresca
09:30 circle time
10:00 esperienze educative
11:00 igiene personale e pranzo
12:45 - 13:15 prima uscita
12:30 - 14:30 riposo
13:45 - 14:30 Attività pomeridiane
14:30 spuntino pomeridiano
15:00 circle time conclusive
15:30 - 16:00 seconda uscita.
16:00 Attività ludico-creative
17:00 - 18.00 terza uscita.

Le attività

“Una buona scuola è quella dove il bambino entra pulito e torna a casa sporco: vuol dire che ha giocato, si è divertito, si è dipinto addosso, ha usato i propri sensi, è entrato in contatto fisico ed emotivo con gli altri”.
(Crepet P.)

Il gioco è la principale attività del bambino e riveste un ruolo formativo determinante per lo sviluppo della personalità. Esso nasce da un bisogno interiore che lo spinge a muoversi, ad agire, ad operare sulle cose che lo circondano ed ad inventare le cose che vorrebbe possedere.

Il gioco è considerato come il modo più naturale di costruire i propri modelli di conoscenza e comportamento; quindi tutte le attività del Nido sono espresse in forma ludica.
Le attività che vengono proposte ai bambini sono finalizzate a stimolare nuove capacità e permettono di attivare diversi laboratori:

LAB. DI MANIPOLAZIONE

i bambini hanno la possibilità di scoprire e sperimentare attraverso i loro sensi, usando materiali diversi (didò, pasta di sale, farina bianca o gialla, sale fine o grosso, pasta di vari formati, riso, stoffe di varia consistenza, carta, collage, travasi, giochi con costruzioni di legno, ecc…).

Obiettivi: impastare e manipolare (aiutano a scaricare tensioni e aggressività, forniscono elementi di confronto e di comunicazione) migliorano la coordinazione oculo-manuale, lo sviluppo della motricità fine e le capacità sensoriali, stimolano la creatività e incentivano l’autonomia.

LAB. GIOCHI DI RUOLO

in diversi spazi attrezzati (angolo cucina, lettura, delle bambole, dei burattini) i bambini imitando e facendo propri i gesti quotidiani degli adulti, imparano, elaborano, giocano e sperimentano la realtà attraverso le loro esperienze. Questi giochi aiutano ad esternare paure, gelosie, permettendo la simulazione di ruoli e regole.

LAB. DI MUSICA

nel bambino c’è un’innata capacità di comunicare per mezzo del suono, per lui tutto è strumento, batte le mani, i piedi, scuote gli oggetti alla ricerca dei suoni, dai quali trae soddisfazione.
L’educazione musicale sarà supportata e sviluppata attraverso attività di ascolto che prevedono la scoperta, la conoscenza e il riconoscimento dei suoni che ci circondano da quelli esterni fino ad arrivare a quelli del corpo. Attraverso l’ascolto si otterrà una maggiore capacità di concentrazione e attenzione.

Le attività che verranno proposte saranno canti, filastrocche, giochi di voce ritmici (bum-bum, ta-ta) creare effetti onomatopeici (aereo che vola, automobile).
Obiettivi: educare all’orecchio, alla voce, al senso ritmico, memorizzare canti adatti alla loro età. Subentrerà poi Ilaria l’insegnante di musica che utilizzerà il metodo Gordon

PSICOMOTRICITA' (Metodo IIPR)

La pratica psicomotoria aiuta il bambino nello sviluppo della sua personalità, maturando sicurezza di sé e sviluppando le proprie capacità intellettive.

GIOCHI DI MOVIMENTO

il bambino sperimenta il suo corpo attraverso il movimento da solo e/o in gruppo.

Dai 12 ai 23 mesi ai bambini vengono proposti momenti di svago motorio tra tappetoni, cubi, cilindri, parallelepipedi, cuscini morbidi di ogni genere. Le educatrici si limiteranno ad osservare i giochi messi in atto spontaneamente dai bambini che interagiranno fra loro in piccoli gruppi (max 7).
Impareranno a muoversi (correndo, saltando, rotolando, accucciandosi…) seguendo il ritmo di canzoni animate scelte dall’educatrice di riferimento (girotondi, imitazione di animali…).

Dai 24 ai 36 mesi i bimbi non solo potranno sentirsi liberi di giocare in assoluta autonomia nella stanza della motricità, ma anche svolgere percorsi proposti dalle educatrici, giocare in gruppo a palla seduti a terra o in piedi, apprendere giochi che sviluppino in loro il senso dello spazio e delle direzioni (vicino, lontano, su, giù, alto, basso…).

PER I PIU’ PICCOLI:

Con il gruppo dei picolissimi(dai 3 mesi ai 12 mesi) le attività si focalizzeranno sulla routine, sul gioco di scoperta dell’ambiente e di conoscenza con gli adulti e i bambini, che vivranno con loro questa nuova esperienza. Verranno proposte attività semplici attraverso il “Cestino dei tesori”, la manipolazione e la psicomotricità.

Il nido rappresenta una novità e il ruolo delle educatrici è quello di adattare continuamente l’ambiente ai loro bisogni. Si instaura un rapporto affettivo e di comunicazione che con i bambini così piccoli è fatto di sguardi, contatto fisico, rassicurazione.

IL CESTO DEI TESORI

Nel gioco della scoperta è affascinante fare una cosa, fare succedere una cosa e poter controllare il mondo che mi circonda.’
Le attività si focalizzeranno sulla routine, sul gioco di scoperta dell’ambiente e di conoscenza con gli adulti e i bambini, che vivranno con loro questa nuova esperienza. Verranno proposte attività semplici attraverso il “Cestino dei tesori”, la manipolazione e la psicomotricità. Il nido rappresenta una novità e il ruolo delle educatrici è quello di adattare continuamente l’ambiente ai loro bisogni. Si instaura un rapporto affettivo e di comunicazione che con i bambini così piccoli è fatto di sguardi, contatto fisico, rassicurazione.

IL GIOCO EURISTICO

Il gioco euristico è il gioco che risponde al forte bisogno dei bambini di esplorare e scoprire, da soli, gli oggetti e lo spazio che li circondano, per stimolare e soddisfare la loro curiosità e i loro sensi. Tutte le attività vengono sempre proposte ai bambini in modo flessibile, rispettando le attitudini individuali e la loro predisposizione al contatto con alcuni materiali e non forzandoli a partecipare ad attività che rifiutano.
Ciascun bambino ha i propri tempi, le proprie modalità che devono essere accolte e rispettate.

Attraverso queste attività i bambini sono guidati a sviluppare la motricità fine e la coordinazione oculo- manuale; a sperimentare nuove sensazioni tattili; a sviluppare la fantasia e la creatività; a scoprire la logica di causa - effetto delle proprie azioni; ad acquisire la diversità di colori e forme; a progredire nelle autonomie ed incrementare fiducia nelle proprie capacità.

PER I PIU’ GRANDI

IL GIOCO DEL “CHI C’E’ E CHI NON C’E’”
Il gioco del “chi c’è e chi non c’è” verrà proposto nel momento precedente l’attività. Gli educatori mostrano le foto che raffigurano i bambini che frequentano il nido: i presenti, dopo essersi riconosciuti nella foto, la attaccano su un tabellone che raccoglierà ogni giorno le foto dei bambini che sono al nido.

IL GIOCO DEL “CHE TEMPO FA?”
Questo gioco verrà proposto giornalmente assieme al gioco del “chi c’è e chi non c’è” e consiste nello scegliere un simbolo appositamente predisposto (nuvola, sole, pioggia o neve) che rappresenta le condizioni meteorologiche della giornata. Gli educatori dopo aver invitato i bambini ad osservare fuori dalla finestra li invitano a scegliere il simbolo corretto ed attaccarlo su un apposito cartellone.

LAB. GRAFICO E PITTORICO

vengono offerti ai piccoli colori a dita, pastelli a cera, spugne e rulli imbevuti di colore, pennarelli, brillantini, gessetti, per il disegno libero o guidato. Obiettivi:, sviluppare la propria autonomia attraverso la libera scelta tra i diversi strumenti e materiali, riconoscere e denominare i colori, stimolare la creatività e la fantasia.

LAB. DISCORSO LINGUISTICO

presentazione e descrizione degli oggetti, lettura di semplici immagini, racconti di piccole storie e libri cartonati, scoprire i nomi e i versi degli animali, canzoni e filastrocche.

Obiettivi: arricchire il vocabolario, imparare a rispettare il proprio turno e i tempi di silenzio e ascolto, aumentare la capacità di attenzione e memorizzazione. Inoltre, il contenuto delle storie consente al bambino di identificarsi con i personaggi, di provare emozioni e dare a queste un nome.